L'incipit mi ha ricordato molto "L'inventore di sogni", di Ian McEwan - lettore di commenti, se non lo conosci (perché l'autrice della newsletter sicuro l'ha già letto), procuratelo immantinente!
Peter Fortune è un ragazzino che spesso lascia se stesso seduto al banco, mentre se ne vagola con la mente verso lidi altri.
Profonde come le acque dalle quali è emerso il così attuale "Diavolo nero", le riflessioni che emergono dal tuo scritto avrebbero bisogno di spazio senza vincoli, di un lungo rotolo di carta da telex per essere indagate.
Grazie per aver condiviso questi pensieri.
Abbiamo vissuto/stiamo vivendo tutti la stessa vita. E dai, si sa, mal comune...
L'incipit mi ha ricordato molto "L'inventore di sogni", di Ian McEwan - lettore di commenti, se non lo conosci (perché l'autrice della newsletter sicuro l'ha già letto), procuratelo immantinente!
Peter Fortune è un ragazzino che spesso lascia se stesso seduto al banco, mentre se ne vagola con la mente verso lidi altri.
Profonde come le acque dalle quali è emerso il così attuale "Diavolo nero", le riflessioni che emergono dal tuo scritto avrebbero bisogno di spazio senza vincoli, di un lungo rotolo di carta da telex per essere indagate.
Grazie per aver condiviso questi pensieri.
Abbiamo vissuto/stiamo vivendo tutti la stessa vita. E dai, si sa, mal comune...
Grazie di cuore! Davvero! E no, l'autrice non ha letto questo romanzo, lo recupera immantinente :)