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Avatar di fessure

Bellissimo tutto e ne avevo bisogno. Non sono in grado al momento di aggiungere cose intelligenti sull'argomento, e per questo mi scuso, ma ti dico anche grazie per aver condiviso queste riflessioni. Il libro della Didion, già lo sai, mi rincorre e lo recupero al più presto. E la nota su Venditti mi ha fatto molto ridere.

Ah, una cosa la posso aggiungere: avendo vissuto anche io qualche lutto e di conseguenza qualche funerale cattolico, li trovo di una tristezza inaudita. Ho avuto il paragone anche soltanto con un funerale protestante, dove il pastore o LA pastoressa (?) visto che possono essere anche donne, che deve officiarlo viene di persona a casa dei cari del defunto, e si fa raccontare chi fosse questa persona cui bisogna dire addio, così da scrivere un discorso che parli effettivamente di quella persona. La cerimonia funebre protestante lascia poi molto spazio per renderla una cosa personale, da qualche gesto simbolico che si vuole fare, alla scelta della musica. Il risultato è nel complesso molto meno freddo, distaccato e ritualistico ed ha molto di più il sapore di una celebrazione della vita di chi non c'è più. Siccome i funerali servono più a chi resta, secondo me viverli in una chiave del genere è, seppur non meno doloroso, molto più rincuorante.

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Avatar di Daniela
May 16Modificato

Interessante il binario parallelo con la disciplina (anche l' uso di questa parola -disciplina- ha un rimando) dello yoga, che come si sa, vuol dire "collegamento". Tra ogni cosa c' è collegamento: nel ciclo vita-morte Clarissa Pinkola Estes aggiunge ancora vita. Vita/morte/vita. Uno stato naturale per il mondo animale, selvaggio, come infatti tu qui scegli di stare sull'argomento: una posizione (asana) selvaggia. A istinto, e solo restando in questo, credo che sia la posizione più autentica nel nostro "passaggio" qui. Non solo un inizio, non solo una fine (come affermava Terzani) ma un transito in cui inizio e fine sono strettamente ma liberamente interconnessi. In alcune culture antiche si usa ancora aprire subito le finestre nell' attimo in cui la persona lascia il corpo: per permettere all' anima di volare via libera e... chissà.

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